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TROPPO PIGRI E TROPPO ALIMENTATI

non c’è più misura di cosa è corretto e cosa non è corretto fare per la nostra salute fisica

Noto davvero che non c’è più misura di cosa è corretto e cosa non è corretto fare per la nostra salute fisica (e mentale). Negli ultimi tempi si è persa la misura del cibo (iperalimentazione) che si ingerisce e della attività motoria (inattività) di cui il nostro corpo necessita per vivere il più sani possibile (fisicamente e mentalmente)

Non siamo tanto lontani dalla situazione raffigurata in foto.

I bambini e i ragazzi costretti in casa passano ancora giornate intere a giocare a distanza con gli amici tramite videogiochi. Non sanno giocare da soli, non sanno giocare fisicamente. Non hanno idee, non sanno inventare giochi, non riescono a fare nulla se non tramite  stimoli di videoterminali.

Il tutto si riduce a giornate intere passate seduti o sdraiati nella più totale inattività, e chiusi dentro a quatto mura in qualsiasi condizione climatica.

Gli adulti non sono da meno. Seduti in auto, seduti al lavoro, con mille impegni improrogabili che non includono mai lo sport.

Cosa comporta?

Intanto l’inattività è deleteria per la salute, non solo perché porta più facilmente ad ingrassare e, lo ricordo, il grasso non è un problema estetico ma di salute, ma anche perché si diventa inabili a qualsiasi movimento. Non si sa più saltare, rotolare, correre, arrampicarsi.

Questo incide su ossa e muscolatura rendendo i bambini più deboli e gli adulti già malati in partenza.

Stare sempre in casa o all’interno limita la produzione di vitamina D che è fondamentale per il benessere delle ossa e del sistema immunitario.

Stare sempre seduti in condizioni di confort climatico (sempre a 20-22 gradi grazie al riscaldamento e condizionatori) oltre che ad inquinare tantissimo (la produzione di freddo comporta aumento del caldo esterno generando circoli viziosi) non stimola le capacità di adattamento del corpo fisiche (si sviluppano meno ghiandole sudoripare o si diventa intolleranti al freddo o al minimo sbalzo di temperatura) e mentali (non si sopporta nulla, non ci si adatta a nulla, si cercano sempre e solo le situazioni più comode, il che implica cattiva capacità di adattamento a situazioni di difficoltà, che prima o poi arriveranno).

E poi c’è il lato alimentazione. Si mangia tutto quello che si vuole quando si vuole. Nessuna regola. O poche regole. Si pensa magari di averne (perché si potrebbe sempre fare peggio) ma assisto ogni giorno ad iperassunzione di cibi pensando di mangiare “normale” e di avere una disfunzione perché si ingrassa.

La buona notizia  è che nella maggior parte dei casi le persone non hanno disfunzioni, la cattiva è che è necessario decisamente rivedere le “misure” di normalità vale a dire che è necessario che le persone devo essere istruite su cosa significhi mangiare normale, cosa è tanto e cosa è troppo…

Perché l’essere umano si ritrova in questa situazione?

I nutrizionisti abbondano. Si parla di dieta ovunque.

Perché l’ambiente per motivi di interesse economico ha ancora vantaggio perché noi ingrassiamo e stiamo comodi.

Le industrie alimentari hanno interesse che mangiamo i loro prodotti e più ne mangiamo più guadagnano. Molte quindi puntano a produrre cibi che siano più appetibili possibili

Le industrie tecnologiche hanno interesse a vendere i loro prodotti e più compriamo più guadagnano. I prodotti più venduti sono quelli che vanno incontro alla nostra innata propensione alla comodità.

Le industrie farmaceutiche non hanno vantaggio a stimolare la nostra attitudine al benessere. Non è loro compito perché altrimenti guadagnerebbero meno perché buona parte delle patologie di nostri tempi derivano da stili di vita errati e le medicine riescono a tamponare i problemi facendo vivere gli essere umani più a lungo (ottima cosa, i farmaci servono) ma malissimo (con uno stile di vita corretto impostato sin da giovani in molti casi si vivrebbe più a lungo ma anche in ottime condizioni di salute)

Chi è allora che dovrebbe spingere gli uomini e le donne a mangiare meglio, meno e a muoversi di più e a non ricercare sempre e solo la comodità e il confort?

Gli stati. Gli stati dovrebbero stimolare la salute, d’altronde i sistemi sanitari avrebbero meno spese. Ma gli interessi sono forti e probabilmente anche le pressioni. Siamo fortunati sia chiaro a vivere in queste condizioni, ma potremmo fare davvero molto meglio!

Potremmo quindi rivolgerci alle comunità, che hanno meno interessi da questo punto di vista e forse subiscono meno pressioni.

Ognuno di noi deve quindi arrangiarsi da solo; scoprire che il mondo e l’ambiente che ci circonda non ha interesse a vederci sani, ma solo a vederci vivere come  consumatori accaniti che vivono al lungo ma non importa se male e malati.

Conclusione

Sta a voi la scelta. Scoprirete che la vita sana in realtà ha notevoli vantaggi, l’essere umano ha la ragione e la deve usare per fare scelte consapevoli perché le conoscenze ci sono per farlo ma richiedono davvero anche tanta forza di volontà che può essere ottenuta solo con l’educazione e secondo me incentivi a chi si sforza di avere comportamenti sani   disincentivi a chi invece cede (troppo spesso) alle tentazioni deleterie per la salute.

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